Mammografia digitale 2D/3D (o tomosintesi mammaria), ecografia mammaria, risonanza magnetica mammaria ad alto campo, procedure interventistiche ecoguidate

Le prestazioni senologiche vengono effettuate contestualmente alla Visita Senologica che rappresenta un controllo importante e si avvale di un esame clinico completo del seno oltre che delle aree circostanti (come ad esempio le ascelle).
Il Medico Specialista Senologo inizialmente raccoglie l'anamnesi (storia clinica, fattori di ereditarietà ed altre informazioni utili a supporto diagnostico), successivamente esegue l'osservazione e la palpazione del seno per valutare aspetti di normalità o individuare la presenza di eventuali noduli/anomalie.
In base alla valutazione clinica e obiettiva la Visita Senologica verrà seguita da ulteriori accertamenti diagnostici, come la mammografia, l'ecografia mammaria o altre procedure, sia a scopo di screening che per approfondire eventuali sospetti, per formulare una diagnosi precisa.
Nel giorno in cui è prevista l'esecuzione dell'indagine senologica occorre portare con sé la Carta Regionale dei Servizi (tessera sanitaria) al fine di effettuare l'accettazione.
Importante inoltre portare con sé anche la precedente documentazione clinica e/o radiologica eventualmente in possesso così da poter effettuare uno studio complessivo più accurato.
Procedure
La durata standard dell'esame è di circa 10-15 minuti; vengano acquisite quattro proiezioni mammografiche (due per ogni mammella) qualora non si evidenzino problemi o anomalie che richiedono l'acquisizione di ulteriori immagini.
L'indagine viene eseguita comprimendo le mammelle tra due piatti plastificati al fine di visualizzare eventuali noduli mammari, distorsioni strutturali o microcalcificazioni in donne a partire dai 40 anni di età, rappresentando l'esame di I livello nello screening del tumore mammario; viene inoltre impiegata come esame diagnostico in presenza di sintomi o come esame di controllo per individuare precocemente un tumore prima che si manifesti clinicamente.
Può essere effettuata anche in presenza di protesi mammarie; nel caso specifico è necessario informare il Professionista Senologo che dovrà eseguire la mammografia così da consentire un migliore approccio tecnico-diagnostico.
L'esame può essere acquisito con tecnica 2D o 3D (Tomosintesi Mammaria); la mammografia 3D è un esame diagnostico avanzato di ultima generazione in cui il tubo a raggi X ruota intorno alla mammella così da acquisire da angolazioni diverse più immagini a bassa dose fornendo immagini tridimensionali del seno, attraverso un software che elabora "strati" sottili di tessuto mammario scomposto, migliorando la capacità diagnostica rispetto la mammografia 2D soprattutto in mammelle dense, in modo tale da eliminare il più possibile la sovrapposizione dei tessuti.
La mammografia in tomosintesi viene preferenzialmente utilizzata essendo ormai riconosciuta come tecnica diagnostica efficace per identificare con elevata accuratezza lesioni tumorali di piccole dimensioni, offrendo immagini diagnostiche più accurate.
Lo studio mammografico non necessita di una vera e propria preparazione, tuttavia si consiglia alle Pazienti di effettuare l'esame in periodi in cui è minore la tensione mammaria o il dolore ghiandolare come può accadere nella fase pre-mestruale.
Il giorno dell'esame è preferibile non utilizzare profumi o deodoranti che potrebbero alterare le immagini mammografiche (ad esempio se utilizzati deodoranti contenenti sali di alluminio).
La mammografia qualora necessario può essere integrata con altre tecniche complementari quali l'ecografia (in caso di seni molto densi) o la risonanza magnetica come in presenza di protesi mammarie.
L'esame mammografico in gravidanza non è raccomandato.
L'esame è indicato nelle donne giovani di età inferiore ai 40 anni con seno a prevalente componente ghiandolare, nelle donne in gravidanza ed anche a completamento diagnostico nelle donne con più di 40 anni che hanno effettuato una mammografia di screening, qualora si dimostrino dubbi e/o sospetti mammografici o in caso di elevata densità mammografica, in mammelle prevalentemente costituite da ricca porzione ghiandolare.
Lo studio ecografico trova indicazioni anche nel follow-up di nodularità già note con caratteristiche strumentali non sospette, da monitorare nelle dimensioni o nell'aspetto.
Questa tecnica di imaging rappresenta il gold standard per la valutazione di protesi mammarie al fine di individuare l'integrità degli impianti protesici, eventuali rotture protesiche intra o extracapsulari o eventuali complicanze ad esse associate, dopo attenta valutazione clinica, mammo o ecografica.
Lo studio delle protesi con risonanza magnetica prevede l'impiego di sequenze dedicate che sopprimono selettivamente o mettono in risalto il segnale del silicone, senza somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa.
La risonanza magnetica non sostituisce l'imaging convenzionale nel caso di screening del tumore mammario o nel follow-up in caso di pazienti sottoposte a chirurgia oncologica con ricostruzione protesica.
Le principali controindicazioni alla risonanza magnetica riguardano la presenza di dispositivi metallici o ferromagnetici nel corpo (ad es. pace-maker, neurostimolatori, schegge metalliche in organi critici) o la gravidanza.