Studio senologico:
Ecografia, Mammografia digitale e Tomosintesi

Quando ci si deve sottoporre a un’ecografia mammaria?
Il consiglio è che vi si sottopongano le donne giovani, idealmente a cadenza annuale, ma in alcuni casi particolari, quando ad esempio si vuole valutare l’eventuale aumento dimensionale di qualche nodulo, può anche richiedersi una ripetizione trimestrale o semestrale.
E la mammografia, quando deve essere fatta?
La mammografia è un esame che interessa la mammella e si effettua attraverso una dose ridotta di radiazioni ionizzanti: l’immagine della mammella può essere impressa su una lastra (mammografia standard) oppure viene memorizzata su un dispositivo elettronico (mammografia digitale). Si tratta, in altri termini, di una radiografia che prevede la compressione delle mammelle tra due piatti plastificati, finalizzata alla visualizzazione di eventuali neoformazioni o di micro-calcificazioni o noduli di piccole dimensioni soprattutto in donne che hanno una mammella in involuzione, quindi con più di 40 anni.
Infatti la mammografia viene consigliata di solito dopo questa soglia anagrafica oppure in presenza di una familiarità per tumore alla mammella, e su consiglio del medico specialista, potrebbe essere eseguita anche prima dei 40 anni.
Mammografia 3D e Tomosintesi
La mammografia rimane l’esame di I livello per la diagnosi del tumore mammario nelle donne sopra i 40 anni. Trova tuttavia delle limitazioni nell’esame dei seni densi per prevalenza della componente fibroghiandolare, nei quali non è in grado di identificare tutti i noduli tumorali. Lo sviluppo tecnologico ha cercato di ovviare a tale limitazione sviluppando la Mammografia digitale 3D, conosciuta anche con il nome di Tomosintesi mammaria, in sostituzione della mammografia 2D.
La mammografia 3D permette di scomporre il volume mammario in multipli strati sottili che vengono analizzati singolarmente dal Medico Radiologo, eliminando i problemi di sovrapposizione dei diversi piani che nella mammografia 2D possono mascherare la presenza dei noduli.
La mammografia con Tomosintesi è ormai riconosciuta come tecnica diagnostica efficace per identificare con elevata accuratezza lesioni tumorali di piccole dimensioni. Dal volume 3D acquisito è possibile ricostruire attraverso un algoritmo matematico un’immagine mammografica 2D sintetica che sovrappone i diversi strati: viene utilizzata per la comparazione con esami mammografici 2D in precedenza eseguiti. Le nuove tecniche di ricostruzione iterativa dei dati hanno permesso di ridurre la dose di raggi X necessaria per l’esame.
Domande frequenti
D’altra parte è anche preferibile il giorno dell’esame non utilizzare profumi o deodoranti, in quanto potrebbero comparire sulle immagini mammografiche sotto forma di puntini bianchi
Si tratta, in effetti, di una misura precauzionale, ma che non rappresenta tuttavia un obbligo, soprattutto nel caso in cui l’esame sia necessario. Del resto recenti studi hanno dimostrato che la mammografia non interferisce con il regolare sviluppo del feto.
Nessuna contro-indicazione invece per l’ecografia mammaria.